Sempre insieme, in vita e dopo la morte. Nereo e la sua cagnetta Lilla erano famosi nel quartiere Pinciano: dopo essere stato travolto e ucciso da un’auto pirata in centro a Roma, lei è rimasta accanto al corpo del suo padrone vegliandolo.
Lunedì verso le 5, quando era ancora buio hanno attraversato insieme la strada, Corso d’Italia all’altezza di via Puccini, nel quartiere Pinciano della Capitale, ma un’auto ha travolto Gino Murani, 74enne veneto. L’impatto, fortissimo, non ha lasciato scampo all’anziano clochard molto conosciuto da abitanti, commercianti e impiegati degli uffici di Corso d’Italia, al centro di Roma. Nereo è rimasto sull’asfalto, la sua inseparabile cagnolina non è stata nemmeno sfiorata ed rimasta miracolosamente illesa, mentre l’automobilista ha proseguito la corsa senza fermarsi.
E lei, come sempre è rimasta accanto al suo padrone e lo ha vegliato. In vita Nereo era non solo conosciuto, ma anche molto amato da cittadini e volontari: per quella sua smisurata passione per i libri, leggeva in continuazione, e quel suo fare dignitoso che gli impediva di prendere del denaro. Così accettava i libri per lui, croccantini per Lilla, la colazione dai bar della zona, i pasti dai volontari ma non i soldi. Raccontava di aver girato il mondo per il suo lavoro, di essere stato in Libia, Arabia, Germania, Somalia, dove aveva fatto il carpentiere, poi tutto era finito e dal 1988 si era insediato a Roma.
I vigili stanno vagliando le immagini delle telecamere di zona che potrebbero aver inquadrato la targa della macchina prima o dopo l’incidente e stanno cercando eventuali testimoni. Sono in corso accertamenti anche sui frammenti del veicolo che, nell’impatto, sono rimasti sull’asfalto. Da una prima ricostruzione sembrerebbe che l’uomo passasse in un punto in cui non ci sono strisce pedonali. Poco distante dal luogo dell’incidente anche stamattina c’era tutto il mondo del clochard: appoggiati a un muro dove trascorreva le giornate la sua bicicletta, le coperte, i giornali, i libri, gli zaini e gli altri oggetti che gli servivano per vivere in strada.